giovedì 27 gennaio 2011

Esito sondaggio

Consideriamo un buon segnale l'appoggio espresso da 23 lettori (100% dei votanti) alla linea portata avanti dal Gruppo Pd in Provincia, che avrebbe preferito, come da emendamento, destinare 200.000 euro alla manutenzione delle strade piuttosto che all'insediamento di un nuovo ufficio URP, cosa che riteniamo ad oggi superflua, viste le attuali ristrettezze di bilancio.

mercoledì 26 gennaio 2011

Dichiarazione di voto sul bilancio del Capogruppo Italo Bruseghini - Consiglio Provinciale del 17 gennaio 2011

Sig. Presidente,
gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto lasciano già presagire quale sarà la posizione del Gruppo PD.
Le risposte che abbiamo avuto sulle proposte di emendamento la dice lunga sulla vostra disponibilità al confronto.
Era nostra intenzione, nel caso fossero state accolte, prendere in considerazione l’eventualità di astensione, non come scelta di condivisione del bilancio ma come atto politico di responsabilità per iniziare un dialogo costruttivo.
Invece ancora una volta le è mancato, signor Presidente, il coraggio di fare scelte utili al territorio, perché s’è preferito mantenere gli equilibri interni alla sua Giunta e non s’è voluto rischiare di provocare scontri con e tra i vari Assessori.
Il risultato è stato, ancora una volta, nessuna scelta strategica nuova, nessun progetto innovativo! Continuate a navigare sulla scia della precedente amministrazione, nonostante i proclami e gli strali della campagna elettorale.
E, per favore, non iniziate con i soliti pianti, non ne possiamo più!!
Abbiate la decenza di non riprendere con i soliti ritornelli: “Patto di stabilità” , “Federalismo”, “trasferimenti mancati”: basta!
Governate a Roma, a Milano, in Provincia: siete voi la causa politica delle vostre lamentele, e del taglio di servizi che colpisce anche il nostro territorio!
Cosa diceva. Signor Presidente, in campagna elettorale e all’atto del suo insediamento?  Che l’omogeneità politica e la sinergia tra Governo, Regione e Provincia  avrebbe di certo fatto bene al nostro territorio? Siamo convinti che oggi, ancor più di ieri, sia piuttosto difficile credere a questa affermazione: sono i fatti a contraddirla!
E parte della colpa è vostra: se si vogliono  trovare risorse in un bilancio, seppur misero, le condizioni bisogna crearle, in base alle priorità.
E invece tutto piatto.
Un bilancio di routine, senza novità, senza coraggio, senza una linea progettuale. Un bilancio a cui nemmeno voi credete.
E lo vediamo a partire dalle relazioni presentate dagli assessori: se togliamo il piano delle opere pubbliche dove vi sono gli indirizzi e le risorse per svilupparli (ci mancherebbe altro…lo prevede la legge!), negli altri sembra di leggere il libro dei desideri.
Se si raffrontano le parole ai numeri balza all’occhio di chiunque che i conti non tornano. Mancano i fondi per realizzare la maggior parte dei progetti elencati.
E’ una lista senza priorità e - dettaglio non trascurabile - senza le risorse che la rendano realizzabile.
Non si evidenzia con chiarezza quali saranno gli interventi che verranno attuati, per non parlare del fatto più grave: l’assoluta mancanza di una lettura politico-amminnistrativa da parte degli assessori. E’ evidente che sono buone relazioni pensate e scritte dai funzionari, senza la regia politica. Anche nelle commissioni abbiamo assistito alla ripetizione, pedissequa e impersonale, di quanto già scritto in relazione, con l’unica eccezione confortante dell’assessorato al lavoro, nella cui relazione vengono presentati una serie di dati a confronto che ci ha permesso almeno una lettura più corretta e approfondita.
Fiumi di parole che riteniamo non del tutto attendibili e senza concretezza, e che ci rendono difficile formulare proposte: il Peg sarà il momento della verità! Lo attendiamo con ansia per dimostrare il vuoto programmatorio e politico di questo bilancio:  almeno a quel punto sarete costretti a gettare  la maschera delle parole e dei proclami tanto cari a Lei Presidente.
Noi vi sfidiamo , portate il Peg nelle Commissioni, noi siamo pronti ad entrare nel merito progetto per progetto, parola per parola.
E ora alcune valutazioni puntuali.
All’Assessore Simonetti chiediamo ufficialmente che ogni 4 mesi ci sia il monitoraggio dell’andamento di tutte le opere pubbliche con il relativo cronoprogramma – ovviamente anche di quelle in essere - 
All’Assessore De Poi  chiediamo quando intende dare inizio ai lavori del recupero del Ponte Ferroviario  Calolziocorte-Olginate,.
E’ giusto che tutti sappiano che ci sono somme stanziate dalla precedente amministrazione per questo progetto, che giacciono inutilizzate: siamo fermi al settembre 2009.
Chi li paga questi ritardi? Per non parlare del fatto che si continua a ritardarne la  fruibilità da parte dei cittadini.
E’ questa, signor Presidente la a lei tanto cara politica del fare? Bella dimostrazione!.
Per quanto riguarda il Piano del Mais possiamo, cortesemente, sapere quali sono i Vostri programmi?
Cosa state aspettando? Non un passo in avanti è stato fatto dopo il Vs. insediamento: questa è la Vs. politica, o ci sono dei condizionamenti esterni?
Lo stesso vale per il PTCTP: continuate a fare affermazioni generiche. Cosa volete fare? Forse, dopo ormai quasi due anni di sonnolenza, è arrivato il momento di dirci quello che volete fare…VOI.
O forse è vero che i famosi correttivi che volete apportare al piano altro non sono che varianti occasionali, che si manifestano solo quando venite chiamati in causa da Comuni o imprenditori?.
Parliamo ora degli Accordi di Programma: non li smentite ma nemmeno li attuate, oltretutto pare che non facciate caso al fatto che, su quegli accordi, sono scritti nero su bianco i tempi di attuazione. Ma li condividete ancora??
Sentiamo dire che i Comuni non danno l’impressione di averli in agenda e di volerli…Ma la Provincia dov’è? La Provincia deve avere un ruolo e un compito precisi: favorire la condivisione e decidere, dettare la linea su cui cercare il consenso dei Comuni (tra l’altro non era questo uno dei suoi proclami Presidente?). Dov’è la linea? Dove sono gli sforzi per la ricerca di condivisione?
Al Consigliere Fumagalli  diamo atto di aver preso seriamente in mano SISCOTEL , di aver saputo cogliere le professionalità esistenti all’interno dell’Ente. Ora si dovrà fare il passo decisivo: “L’Accordo con  i Comuni”. Sarà una prova dura, lo sappiamo,  ma ci auguriamo che in tempi brevi si riesca ad attuare, dipenderà da Lei condividere e convincere i Comuni sulle scelte.
Purtroppo, invece, le professionalità interne all’Ente in materia di agricoltura non sono state utilizzate, anzi, e i risultati sono evidenti davanti ai ns. occhi. 
Quello che è successo in quel settore, con il personale, è vergognoso;  e, anche peggio, è il fatto che non ho sentito nessuna voce nella maggioranza che contesta questi metodi che sanno di epurazione.
Altro tema, altre perplessità: la sicurezza dei cittadini. Tema talmente sbandierato, da essere messo al secondo posto tra le priorità nelle linee di mandato.
E’ per caso sparita improvvisamente l’emergenza? Perché noi abbiamo serie difficoltà a capire cosa si è fatto o cosa si vorrà fare. Non portateci a pensare che fosse solo un “al lupo al lupo” strumentale e ai fini della campagna elettorale…..
L’unica cosa che si è vista è lo sperpero, a nostro parere, di 30.000 euro come contributo ai cittadini per installare  telecamere nelle abitazioni private. 30000 euro per 60 famiglie lecchesi su 130000!! Tra le righe si vedono proposte che riguardano il futuro decentramento di alcuni servizi provinciali  e si propongono accordi di programma sulla sicurezza. Ma, al di là delle enunciazioni: con quali mezzi economici? con quale personale? A ben guardare e tra le righe si trova la risposta: non sono veri e propri accordi sul funzionamento complessivo di servizi decentrati, ma semplici accordi logistici. Non c’è nessun altro pensiero: lo dimostra il fatto che non c’è aggiunta di risorse umane, né di risorse economiche. Ancora una volta parole…
E infine, ciliegina sulla torta, la campagna del “Made in Italy”. Sarebbe interessante sapere che percentuale di made in Italy o “Made in Lecco” avete acquistato rispetto al passato, ovviamente depurati da quelli spesi sulla comunicazione, o forse meglio dalla propaganda.
Se si dovesse credere alle vostre dichiarazioni sulla stampa certamente il 100%.... Guardando i fatti, invece, una percentuale di gran lunga più bassa. Lo testimoniano le chiavette cinesi che avete distribuito a Sindaci, Presidenti di Associazioni, Consiglieri, insomma a tutte le rappresentanze istituzionali che sono intervenute la serata dei 15 anni della Provincia (quale miglior momento per favorire la produzione locale….che occasione persa!)
Crediamo che, a differenza di quello che sostenete, le risorse per realizzare qualche nuovo progetto  o dare aiuto alle aziende o altre iniziative, c’erano: bastava non sperperare soldi su interventi programmati all’ultimo momento. In modo particolare faccio riferimento al fiume  di determinazioni del mese di dicembre, i cui risultati andranno nel 2011 e che noi riteniamo inutili (facciamo solo alcuni esempi:  gadgets, chiavette, spazi pubblicitari, libretti. Solo per queste poche voci avete sprecato  50.000 euro).
Per non parlare dell’aumento del fondo di riserva, utilizzato più e più volte per interventi né straordinari, né fondamentali: questo dimostra la vostra scarsa capacità programmatoria!
E allora, in conclusione, le lanciamo una sfida.
Le Amministrazioni che andranno al voto nel 2011 diminuiranno il numero degli Assessori.
Lo faccia anche Lei Sig. Presidente, lo faccia per dare più servizi e più progetti al nostro territorio.
Noi, è ormai più che evidente, voteremo contro questo scialbo bilancio denunciando la non volontà di confrontarsi con le minoranze e con un invito finale ad alzare la voce nei confronti della Regione affinché nelle pieghe del bilancio regionale del 2011 trovino allocamento fondi per intervenire sulla Lecco-Bergamo, che non può rimanere interamente sulle spalle della nostra Provincia, portandoci a congelare ogni altro tipo di intervento.

martedì 25 gennaio 2011

Intervento sul bilancio della Consigliera Chiara Bonfanti - Consiglio Provinciale del 17 gennaio 2011


Non vorrei che le mie considerazioni sulla parte di bilancio che riguarda il territorio e i trasporti apparissero come un voler aggiungere la beffa al danno; mi piacerebbe, invece, che apparissero come un tentativo di sostenere la necessità che il lavoro di entrambi gli Assessori sia tenuto in maggiore considerazioni dai loro colleghi di Giunta e dai colleghi della maggioranza, che, vista l’entità dei due bilanci, paiono sottovalutare la valenza di due assessorati che invece, secondo il nostro punto di vista, dovrebbero essere considerati strategici per lo sviluppo del nostro territorio.
Entrambi i bilanci, infatti, sono poco permeati da investimenti provinciali e, invece, fortemente condizionati dai trasferimenti di Enti superiori. Anzi, per dirla meglio, l’assessorato ai trasporti è evidentemente condizionato dai tagli di Stato (indiretti) e di Regione (diretti). E questo è certo.
L’Assessorato al territorio vive nella speranza di poter contare su contributi regionali, che però ad oggi sono ipotetici ed incerti.
L’esito è che l’assessorato ai trasporti dovrà cavarsela con circa 300.000 euro in meno; quello al territorio con circa 200.000 euro in forse.
Cosa significa questo in azioni, e non solo in soldoni?
Per l’assessorato ai trasporti che si inizia a ragionare di aumenti attorno al 10%  sulle tariffe e che è già pronto un piano di riduzione di parte del servizio di trasporto su gomma.
Interventi che vanno a colpire gli utenti del servizio e, in particolare i pendolari, soprattutto per quel che riguarda l’aumento delle spese, in un periodo, che – lo sappiamo tutti – non è esattamente di vacche grasse. Interventi che, inoltre, sembrano dare il benservito ad ogni progetto di promozione del trasporto pubblico, riversando, ancora una volta, tutte le soluzioni sul trasporto privato e sull’uso dell’auto propria. E che non sembrano far caso al fatto che la promozione turistica del nostro territorio passa anche (e per forza) attraverso lo sviluppo del trasporto pubblico, sia esso su gomma, sia lacuale. Far finta che i tagli, alla fine, “non siano niente di che” (e lo evinciamo dalla poca enfasi che la Provincia ha messo nel contrastare Governo e Regione su questa iniziativa) dimostra che non si è capito bene cosa significa avere un assessorato ai trasporti. La ordinaria amministrazione la possono svolgere egregiamente anche i funzionari…stante così le cose si potrebbe risparmiare l’indennità di un Assessore. E allora la nostra proposta: perché non iniziare davvero a ragionare sul trasporto come servizio anche a vantaggio dello sviluppo turistico: forse questa potrebbe essere la strada per andare a recuperare i 300.000 euro (che ricordiamo equivalgono, per quel che ci risulta, a poco più delle risorse reperite  per organizzare la Conferenza Nazionale del turismo questa estate.).
Perché - e qui farò sorridere Valsecchi, Bruseghini e qualche Dirigente, che rivivranno un “tormentone” caro a Virginio Brivio – la programmazione interassessorile (per funzioni, non per “colori”: gli Assessori leghisti collaborano solo tra di loro,  non perché interessati da progetti comuni, ma perché rispondono al richiamo del fazzolettino verde..) è davvero una buona prassi, anche se difficile da attuare, che denota una visione di insieme del territorio e, spesso, riesce a far reperire risorse che altrimenti sarebbe difficile avere.
E qui consentitemi una parentesi: mi piacerebbe tanto ricominciare a sentire parlare, anche in Commissione Territorio, del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei Lasciarlo ad appannaggio (tra l’altro in modo poco coordinato) di turismo e cultura denota una poca comprensione della complessità, del senso e delle potenzialità del progetto.
Per quel che riguarda l’essere riusciti a recuperare in bilancio i 300.000 che garantiscono  la copertura dell’IVA del contratto del trasporto pubblico locale tagliata da Regione e Stato, cosa che è stata enfatizzata in Commissione, ci fa piacere, è chiaro, ma non ci sentiamo di esultare troppo per la cosa: lo consideriamo il minimo di assunzione di responsabilità da parte della Provincia, considerato che, altrimenti, sarebbero saltati tra il 10 e il 20% di servizi e di corse. (ci mancava anche quello…).

Per l’Assessorato al territorio, la situazione è ancora più grave, per alcuni versi, considerato che - al netto dei futuri e, ad oggi non certi, trasferimenti regionali – si troverà a lavorare e a progettare con meno di 100.000 euro. Non ci resta che sperare nelle future variazioni, anche perché altrimenti il bilancio è davvero solo una sommatoria di ordinaria amministrazione (senza voler togliere nessun valore, visto che lì dentro ci sono i pareri sui pgt comunali) e spese per il personale e per l’indennità dell’Assessore. Oppure confidare nella tanto conclamata omogeneità partitica con la Regione, panacea di ogni male, secondo voi…
Forse è per questo che ancora oggi, così come lo scorso anno, non risulta per nulla chiara la prospettiva che questo Assessorato si pone? L’Assessore nelle linee programmatiche era partito - lancia in resta - a voler riadeguare e conformare il ptcp alle mutazioni sociali e economiche del nostro territorio (cosa che ancora oggi non comprendiamo né condividiamo, visto che il ptcp è stato aggiornato nel marzo 2009 e non nel XX secolo). La cosa ci aveva preoccupato, allora, perché temevamo un approccio troppo liberista alla programmazione territoriale (che si può riassumere in: gli industriali o i comuni chiedono, noi non ci mettiamo di traverso, né li indirizziamo, ma rispondiamo a gettone). Ora ci pare di doverci preoccupare anche in un altro senso: manca, infatti, la linea e mancano le risorse. E la prima cosa non dipende dalla seconda, né viceversa.
E intanto, però, tutto tace: accordi di programma, polo del mais,….
Ci pare di capire, alla fine, che l’unico progetto che si manifesterà nel 2011 sarà il WEBSIT, sviluppo inevitabile dell’impegno del suo predecessore..
Infine vi ricordiamo che per confrontarvi con i Comuni, per cercare di ridare linfa a progetti importanti, non servono le risorse economiche! Servono idee chiare e capacità di definire la linea di confronto.
Non vorrei essere sembrata troppo caustica, ma, purtroppo anche su questi due temi non ci convincete! E non basta l’unica consolazione del sentirci dire da un Assessore che “per fortuna c’era – nella passata amministrazione - una buona impostazione nei lavori dell’assessorato, così ci è più facile procedere”.  
Procedete, allora!

domenica 23 gennaio 2011

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Gruppopd Provinciadilecco

giovedì 20 gennaio 2011

Comunicato stampa - LA GIUNTA NAVA IGNORA LE PRIORITA’ PER CELEBRARE SE STESSA

Un enorme salone per il pubblico che non serve ai cittadini. Una scenografica reception che verrà allestita presso la sede di C.so Matteotti, utile solo a celebrare il narcisismo politico della giunta provinciale. Una incomprensibile mania di grandezza che impedisce all’amministrazione in carica di vedere le precarie condizioni delle strade provinciali la cui manutenzione dovrà cedere il passo all’allestimento di un inutile spazio di rappresentanza di cui nessuno avvertiva la mancanza. Pioggia e neve, eventi atmosferici ciclici e naturali, hanno lasciato il segno sull’asfalto della nostra rete stradale. E per far fronte alla riparazione delle buche (di nuove asfaltature neanche a parlarne) il bilancio ha stanziato la irrisoria cifra di 170 mila euro, meno di quanto stanzia annualmente un Comune di piccole dimensioni. Per di più, tali fondi si renderanno disponibili dopo avere mandato a buon fine almeno una delle difficilissime alienazioni degli immobiliari provinciali programmate dall’Ente. Sono questi i motivi per cui i gruppi di minoranza (Partito Democratico, Azione Positiva, Sinistra e Libertà, Italia dei Valori) hanno proposto, tramite un emendamento al bilancio, di dirottare la somma di 200 mila euro previsti per  la realizzazione della sala URP (Ufficio Pubbliche Relazioni) sul capitolo delle manutenzioni stradali. Niente da fare, con giri di parole rituali e per nulla rassicuranti (vedremo…, provvederemo…, valuteremo….) la maggioranza che governa la Provincia ha rigettato una proposta che evidentemente aveva la colpa di essere…… ragionevole, concreta e vicina ai bisogni del territorio e dei cittadini amministrati.
 
Partito Democratico
Azione Positiva
Sinistra e Libertà
Italia dei Valori

Intervento sul bilancio della Consigliera Anna Mazzoleni - Consiglio Provinciale del 17 gennaio 2011

Non che ci sia troppo da dire.
Ragionando non da opposizione, ma da minoranza, e con una certa volontà di collaborazione c'è poco da argomentare su questo bilancio. E' un bilancio forzato, costretto nelle gabbie sanzionatorie imposte da una legge del governo centrale.
Una legge messa in discussione non da me, dal mio gruppo, dal mio partito ma congiuntamente da Upi, Upl, sindaci di variegate parti politiche e non solo.
Una mano pesante, un ombra greve sopra questo provvedimento. Lo stato matrigna impone, l'Assessore al bilancio della Provincia di Lecco esegue.
Constato le difficoltà obiettive dell'Amministrazione e in particolare dell'Assessore al Bilancio, ma tocca a voi. È vostra piena responsabilità.
Come la minoranza ha constatato astenendosi al voto del 8.11.2010 che ha dato mandato alla giunta, nell'impossibilità obiettiva di conseguire gli obiettivi del patto di stabilità, di disporre i pagamenti ed atti che ne avrebbero conseguito l'uscita.
Come ha constatato nella seduta consiliare del 29.11.2010 lasciando passare senza commenti tra le altre variazioni di bilancio la manovra prudenziale dell'assessore che ha tecnicamente anticipato all'esercizio trascorso entrate e relative spese finanziate con tranche di mutui flessibili già contratti per complessivi 6.500.000,00 . Una manovra cautelativa nei confronti di una possibile interpretazione restrittiva della normativa sul patto di stabilità, nell'ipotesi che comprendesse cioè nella sanzione che impedisce l'accensione di nuovi mutui anche la destinazione nel corso dell'esercizio sanzionato delle tranche di mutui già in essere, evidentemente ritenuta probabile dall'assessore. Insomma un pararsi ...nei confronti del vostro stesso governo, del vostro stesso ministro.
Dunque l'uniformità di filiera politica governo-regione-provincia salutata con tanta soddisfazione allo scontro con i fatti si traduce in un (ragionevole, per carità) sospetto nei confronti del vostro governo centrale e sottolineo vostro.
E' andata via in silenzio ma me lo riconoscerà che è emblematico:l'Assessore ha temuto per non saper né leggere né scrivere una ipotetica estensione della norma, come se non ci fosse la fiducia di poter argomentare pacificamente le proprie sacrosante ragioni avverso una futura eventuale lettura interpretativa avversa nemmeno con la propria stessa parte politica.
Dunque politicamente siamo tornati al discorso già fatto della discrepanza tra i proclami a livello locale che infiammano l'elettorato leghista con battaglie federaliste e il voto di sostegno sempre e comunque acritico del governo centrale in scelte gravemente nocive agli enti locali, alle economie dei nostri territori. E non mi rispondete un'altra volta con il panegirico del l'imminente federalismo risolutore: se voi siete al laccio e ci credete ancora permettete a noi di esserne scettici, e ancor più nella prospettiva di questo federalismo regionale che viene avanti devolutivo, quindi per graziosa concessione centrale, e non nella capacità di federare municipalità e enti realmente autonomi, cosa che può avvenire solo in prospettiva storica, come dimostrato dall'esperienza di chi il federalismo reale ce l'ha e non l'ha inventato né in un giorno né in un decennio.
Dunque, non solo sostenete la mano che ci strangola (anzi ci strangolate proprio con le mani di Tremonti), ma poi, alla fin fine, con il buon senso del padre di famiglia ed è detto senza ironia, se c'è l'occasione per portarsi al sicuro l'assessore non si affida certo al suo stesso ministro per puro caso della sua stessa maggioranza politica.
Che cosa abbia poi a che vedere con l'oculata amministrazione, con il risanamento dei bilanci pubblici il rispetto in particolare del saldo di competenza mista, vero nodo cruciale nel rispetto del patto e vera condizione di impossibilità per l'ente locale a una seria programmazione a lungo termine che possa tener conto anche delle necessità congiunturali, della difesa più possibile aderente ai problemi giorno per giorno del proprio territorio in somma di quegli elementi di flessibilità necessari ad una seria e lungimirante programmazione a lungo termine. Il saldo di competenza mista castra le possibilità di ragionare sugli investimenti a lungo programma anche quando sono sostenuti da bassi indebitamenti complessivi e da riserve cospicue come nel caso della Provincia di Lecco.
Che federalismo è quello che atrofizza progressivamente l'ente locale a bilanci talmente asfittici da consentirgli poco più che la pura sopravvivenza? Che federalismo è quello che tiene in piedi i bilancio solo a suon di fondi vincolati o solo per trasferimenti per funzioni delegate che dal livello superiore sono state decretate, peraltro insufficienti o perlomeno pagati con modalità meritevole di discussione nella presente relazione dell'assessore? Dentro questo modello la provincia, che pure avrebbe immense potenzialità per la minuziosa conoscenza del territorio, della gente che lo abita, delle attività che vi insistono, diventa sempre più un esecutore materiale, un erogatore locale di funzioni e servizi decisi altrove. Non è questo il modello di federalismo virtuoso sul quale ogni partito serio specie nelle sue declinazioni locali è comunque sensibilmente interessato a discutere.
Nel merito ragionare dell'aumento delle tariffe per spese di istruttoria e sopralluoghi, dell'ipotesi di cercare un gettito supplementare nel riordino dei canoni sui mezzi pubblicitari. (si gratta il fondo, eh...), ma non stiamo a farla lunga. Riassumo constatando la tendenza ad un bilancio asciutto per quanto riguarda l'attribuzione iniziale ai diversi settori, con un fondo di riserva di € 154.628,00 mantenuto relativamente alto per poter avere a seguire margini di manovra attraverso successive variazioni di bilancio in ragione dei progetti che verranno a presentarsi concretamente durante l'anno, sul quale modo di procedere non abbiamo nulla dire, se non che da una parte costringe a una competizione si spera sana i diversi assessorati tra loro, dall'altra obiettivamente significa veramente per ciascuno di loro dover fare i salti mortali per ragionare anche solo in fase progettuale senza ancora copertura...Insomma l'assessore tiene ben saldi i cordoni della borsa, e si avvia a un anno di rigorosa austerità. Di fatto una impostazione in progress sulla quale ragionevolmente in questo momento non ci si può attendere dalla minoranza né la firma in bianco, né chissà quali crociate.
Tre emendamenti sono stati presentati, e sottolineo che hanno una valenza simbolica, più per sottolineare tre esempi di pericoli possibili a questo modo di operare: quello di dare più peso alla forma che alla sostanza, quello di affamare organismi privi della possibilità di far altro che mantenere se stessi, quello di non fare il più che possibile per salvare le vere priorità di servizio ai cittadini.
In due parole, sia per il federalismo che per questo bilancio, e voglio vedere bene quanti mi capiscono: mugia bo. Che l'erba la cress....

lunedì 17 gennaio 2011

OGGI ore 18 CONSIGLIO PROVINCIALE (le sedute sono pubbliche)

CONSIGLIO PROVINCIALE DI LUNEDI’ 17 GENNAIO
Lunedì 17 gennaio alle ore 18.00, presso la Sala Consiliare della Provincia di Lecco, si riunirà il Consiglio Provinciale per la trattazione del seguente

ORDINE DEL GIORNO

Presidente del Consiglio
1. Verbale relativo alla seduta del Consiglio Provinciale del 25 ottobre 2010 – Esame e approvazione.

Assessore Simonetti
2. Piano Opere Pubbliche – Elenco annuale e programma triennale 2011/2013 Opere Pubbliche – Esame, discussione e approvazione.

Vice Presidente
3. Bilancio di previsione 2011 – Relazione previsionale e programmatica – Bilancio pluriennale 2011-2013. Esame, discussione e approvazione.

4. Approvazione del Bilancio annuale di previsione 2011, triennale di programmazione 2011/2013 dell’Istituzione Villa Monastero e delle tariffe 2011.

5. Comunicazione delibera della Giunta provinciale n. 346 del 14.12.2010 concernente l’utilizzo del fondo di riserva, ai sensi del 2° comma dell’art. 166 del D.lgs. n. 267/2000 e dell’art. 13 del vigente Regolamento di contabilità.

Assessore Bezzi
6. Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per la rilocalizzazione degli impianti produttivi della società Vismara s.p.a. con sede in Casatenovo – Approvazione.

Presidente
7. Regolamento per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni – Modifiche. Esame e approvazione.

Lecco, 11 Gennaio 2011

sabato 15 gennaio 2011

Emendamenti proposti da PD, IdV, SeL e Azione Positiva al bilancio 2011

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mercoledì 12 gennaio 2011

Ordine del giorno proposto dal PD PROGRAMMA PROVINCIALE di FILIERA CORTA del LATTE

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LECCO


PREMESSO CHE:
1.      la zootecnia da latte lecchese conta  un patrimonio di circa 3.900 vacche da latte e un patrimonio bovino complessivo di circa 11.000 capi, allevati in alcune centinaia di aziende agricole, di cui 125 produttrici di latte, in possesso di circa 23.600 tonnellate complessive di diritti di produzione;
2.      nel corso degli ultimi anni il patrimonio bovino provinciale e quello da latte, in particolare, si è ridotto progressivamente di consistenza, passando dalle 4.500 vacche da latte in produzione nel 2003 alle attuali 3.900 circa, con una perdita media di oltre il 2% all’anno del patrimonio bovino produttivo;
3.      nel corso dello stesso periodo la produzione di latte effettiva si è ridotta dalle 28.482 tonnellate del 2003 alle 23.793 del 2009, con una riduzione media annua del 2,7%, seguita pressoché parallelamente dalla diminuzione delle quote, che hanno segnato una contrazione media annua del 2,5%;
4.      nel periodo predetto l’andamento della produzione di latte commercializzata come quota “consegne” ha segnato una riduzione media annua del 3,5%, mentre la produzione commercializzata come quota “vendite” ha segnato un incremento medio annuo del 5,7%, seguite pressoché parallelamente dall’andamento dei diritti di produzione nelle due tipologie di quote;
5.      nello stesso periodo di riferimento, 2003-2009, il numero di imprese agricole titolari di diritto di produzione si è ridotto da 160 a 125, con una riduzione complessiva di oltre un quinto e una  perdita media annua di circa il 3,6%, mentre nello stesso periodo la produzione media aziendale è cresciuta del 5,6%;

CONSIDERATO CHE:
1.      la superficie agricola lecchese destinata alle produzioni foraggere permanenti (prati e pascoli) e avvicendate (principalmente erbai di mais e di loiessa) ammonta a circa 12.500 ettari e corrisponde ai tre quarti dell’intera superficie agricola utilizzata;
2.      la maggior parte delle superfici destinate a colture foraggere, per motivi orografici e di qualità dei suoli, trovano in queste colture una fra le migliori e più efficienti gestione agronomica e, in taluni casi, una loro diversa destinazione produttiva potrebbe compromettere l’equilibrio idrogeologico del territorio per la riduzione della stabilità dei suoli, con gravi rischi per la popolazione e le infrastrutture civili;
3.      la presenza dell’allevamento bovino da latte è fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio agro-territoriale, in quanto si collega direttamente all’utilizzazione dei prodotti foraggeri, con la produzione dei quali si assicura anche l’importante funzione di manutenzione e di cura del territorio e del paesaggio.
4.      la riduzione delle aree coltivate per la produzione foraggera determinerebbe effetti negativi anche sul paesaggio, caratterizzato dalla coesistenza di scenari diversi, dove soprattutto in montagna ai boschi si alternano prati e pascoli, il cui insieme conferisce al territorio un aspetto caratteristico e una più apprezzabile gradevolezza con effetti positivi anche sul turismo;
5.      dalla produzione del latte sul territorio dipende direttamente l’esistenza di numerosi prodotti tipici e tradizionali, che costituiscono una risorsa economica diretta per i produttori e indiretta per il territorio in quanto, insieme al paesaggio rappresentano un risorsa per il turismo, ma anche un patrimonio culturale della comunità locale; 
6.      la progressiva contrazione delle imprese agricole da latte è un fenomeno esteso che si manifesta in tutta la regione Lombardia e a livello nazionale e che, all’interno delle attuali dinamiche  di mercato, la permanenza delle imprese da latte è associata alla crescita della dimensione delle aziende per lo sfruttamento di economie di scala;
7.      gli effetti delle dinamiche di mercato si ripercuotono in modo differente fra aree svantaggiate e aree a maggiore vantaggio, come dimostra la differente variazione dei dati relativi alle aziende e alla produzione complessiva regionale, per le quali a fronte di una variazione complessiva delle aziende da latte del -25,7% nel periodo compreso fra il 2003 e il 2009, lo stesso fenomeno ha registrato -24,3% in pianura e  -29,4% in montagna, mentre la produzione di latte, sebbene abbia registrato un incremento su base regionale del 5,1%, quella in pianura è cresciuta del 5,4% e quella in montagna, al contrario, si è ridotta dello  0,9%;
8.      il prezzo del latte alla stalla, che prima era maggiormente garantito da accordi interprofessionali,  presenta negli ultimi anni una più accentuata volatilità e una tendenza alla diminuzione, con significative variazioni anche all’interno della stessa campagna produttiva, raggiungendo nella seconda parte della campagna in corso la quotazione di circa 0,37 euro/litro;
9.      la scarsa remuneratività del prezzo del latte si ripercuote sulla contrazione del reddito da lavoro degli imprenditori agricoli e costituisce una delle principali cause dirette e indirette, per mancanza di ricambio generazionale, della chiusura delle aziende meno competitive e di minori dimensioni;
10.  il contrasto della tendenza alla chiusura delle imprese zootecniche da latte attraverso la crescita della loro capacità produttiva e della dimensione aziendale, ancorché non priva di varie problematiche di ordine ambientale,  nel territorio lecchese trova forti limitazioni di carattere strutturale e urbanistico e pertanto o essa non è praticabile oppure, laddove fosse possibile, costituirebbe una scelta limitata ad alcuni produttori e quindi di dubbia efficacia per il comparto a livello provinciale;
11.   il 75% delle imprese da latte lecchesi ha una capacità produttiva inferiore alla media provinciale (189 t/anno), che a sua volta è un terzo di quella regionale (598,5 t/anno) e, pertanto, solo poche unità produttive lecchesi si collocano in classi dimensionali che, con le attuali dinamiche di mercato, sembrano essere a minore rischio di chiusura nel volgere di qualche anno;
12.  che la strategia già in parte adottata dalle imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni per il tessuto produttivo lecchese, prende in considerazione l’allocazione di quantitativi crescenti di diritti di produzione fra le cosiddette “vendite”, con corrispondente diminuzione della quota “consegna”, come dimostra il  33% di incremento della quota vendita nel periodo già considerato 2003-2009;
13.  l’aumento progressivo dei distributori automatici per la vendita del latte alimentare crudo, attualmente installati dai produttori in 45 esemplari in 33 comuni lecchesi, conferma l’orientamento delle aziende di diversificare e di potenziare i canali di vendita diretta del latte;
14.  la produzione che trova esitazione sul mercato attraverso la vendita mediante i distributori automatici è di circa il 25% della quota vendite e di circa il 4% dell’intera produzione provinciale e che questi dati si prestano ad essere significativamente incrementati, anche attraverso il coinvolgimento di un maggiore numero di produttori e l’installazione di ulteriori distributori automatici in parte dei restanti comuni lecchesi che attualmente ne sono sprovvisti;
15.  il prezzo del latte venduto ai primi acquirenti costituisce attualmente dal 25 al 30% del prezzo al consumo del prodotto (da 1,30 a 1,60 €/l) e che la vendita diretta attraverso i distributori automatici permette ai produttori di incamerare un maggior valore aggiunto e ai consumatori permetterebbe un risparmio del 30-35% della spesa per questo prodotto;
16.  la valorizzazione del latte attraverso la vendita diretta determina l’aumento del reddito del produttore e costituisce una strategia alternativa a quella dell’aumento delle dimensioni aziendali che, nelle condizioni lecchesi, trova scarsa possibilità di attuazione;
17.  l’attuale diffusione dei distributori automatici è avvenuta in assenza di un intervento di coordinamento sul territorio e pertanto, al di fuori dell’ambito aziendale, si è sviluppata spontaneamente solo laddove hanno agito la volontà dei produttori interessati e l’attenzione prestata dalle amministrazioni locali nel concedere l’uso di aree pubbliche per l’installazione degli impianti;

RITENUTO CHE:
1.      la consistenza del patrimonio bovino provinciale e delle imprese zootecniche da latte, sottoposti ad una progressiva contrazione, ha raggiunto limiti allarmanti per la tenuta nel medio e lungo periodo del sistema zootecnico provinciale, con gravi rischi per gli equilibri agro-territoriali provinciali e per l’economia locale che dipende direttamente dalla produzione di latte e per quella che indirettamente ne potrebbe essere influenzata negativamente per la perdita dei prodotti tipici e per la degradazizione del paesaggio;
2.      la vendita del latte da parte dei produttori direttamente ai consumatori, attraverso l’internalizzazione nell’azienda agricola dell’intero valore aggiunto fra le fasi di produzione e di consumo costituisce una scelta efficace di contrasto alla perdita progressiva di reddito dei produttori agricoli e pertanto deve essere sostenuta con opportuni interventi di incentivazione dei produttori, di supporto dei produttori e degli enti locali e di orientamento dei consumatori;
3.      è necessario definire una strategia di livello provinciale per la diffusione della vendita diretta del latte da parte dei produttori mediante distributori automatici, installati in luoghi idonei, sia pubblici che privati, che trovi attuazione all’interno di un programma provinciale di filiera corta per il latte lecchese;
4.      il programma provinciale dovrebbe costituire un momento di coordinamento delle associazioni dei produttori e del commercio, definire le attività di informazione nei confronti dei consumatori, fornire supporto ai comuni per l’individuazione di aree idonee per l’installazione dei distributori automatici e per la selezione degli operatori e, infine, fornire ai  produttori un quadro di riferimento e di supporto, per le decisioni e per l’avvio dell’attività;

VISTA la L.R. 5 dicembre 2008, n. 31 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale) e in particolare l’art. 34:
a.      comma 1 lettera i) che conferisce alle province le funzioni amministrative concernenti “le azioni di interesse locale per la promozione agroalimentare, anche relative alle produzioni biologiche”;
b.      comma 1 lettera r) che conferisce alle province le funzioni amministrative concernenti “la rilevazione e il controllo dei dati sul fabbisogno alimentare e l'attuazione dei programmi provinciali d'intervento relativi all'educazione alimentare e alle politiche nutrizionali, comprese quelle biologiche”;
c.      comma 2, lettera a) che conferisce alle comunità montane, nell'ambito dei rispettivi territori, e alle province nella restante parte del territorio provinciale, le funzioni amministrative concernenti “il miglioramento e lo sviluppo delle produzioni animali e vegetali di rilevante interesse locale”;

IMPEGNA LA GIUNTA PROVINCIALE


1.      A PREDISPORRE, entro sessanta giorni dalla data della presente deliberazione, un PROGRAMMA PROVINCIALE DI FILIERA CORTA PER IL LATTE LECCHESE, finalizzato,  in particolare attraverso la diffusione dei distributori automatici di latte nel territorio provinciale, al potenziamento della rete di vendita diretta del latte in provincia di Lecco. A tal fine il Programma individua:
A.     le azioni previste per il raggiungimento del predetto obiettivo e fra le eventuali altre ritenute opportune e necessarie prende in considerazione  quelle relative:
                               I.            al coordinamento di azioni pertinenti con le associazioni dei produttori agricoli, del commercio, dell’artigianato, dei consumatori e con eventuali altri soggetti il cui apporto sia ritenuto utile (utilizzo del latte nei bar, preparazione di gelati, vendita diretta dei derivati etc.)
                             II.            all’attività di supporto verso i comuni, fatte salve le loro competenze, per l’individuazione di siti idonei per l’installazione dei distributori automatici, per la selezione degli operatori e per ogni altra eventuale iniziativa ritenuta utile;
                          III.            alla divulgazione a tutti i soggetti interessati del quadro di riferimento tecnico e normativo, nonché quelle di supporto per le decisioni e l’avvio dell’attività da fornire  in particolare ai produttori agricoli; 
                           IV.            all’informazione dei consumatori;
B.      le modalità e i tempi di attuazione delle azioni previste;
C.     le risorse finanziarie proprie e quelle di altri Enti, fra i quali in particolare la Regione Lombardia, la Camera di Commercio I.A.A., le Comunità Montane, destinate all’attuazione del programma.
D E L I B E R A
DI APPROVARE il testo dell’ordine del giorno come da proposta presentata nella parte narrativa e propositiva che si intende qui di seguito integralmente trascritta.
ODG proposto dal Gruppo del Partito Democratico del Consiglio Provinciale di Lecco

venerdì 7 gennaio 2011

Il gruppo consiliare del PD in Provincia di Lecco è composto da otto Consiglieri:

Italo Bruseghini – Capogruppo Consiliare
Componente Commissione:
• IV) ATTIVITÀ PRODUTTIVE - AGRICOLTURA - TURISMO E SPORT – INNOVAZIONE E SVILUPPO TECNOLOGICO - MERCATO DEL LAVORO

Anna Mazzoleni – VicePresidente del Consiglio
Componente Commissione:
• II) AFFARI ISTITUZIONALI - SOCIETÀ PARTECIPATE - BILANCIO - PERSONALE
• III) ECOLOGIA E AMBIENTE - CACCIA E PESCA

Chiara Bonfanti
Componente Commissione:
• COMMISSIONE DI CONTROLLO E GARANZIA
• I) TERRITORIO - TRASPORTI - MOBILITÀ
• III) ECOLOGIA E AMBIENTE - CACCIA E PESCA

Giuseppina Cogliardi
Componente Commissione:
• I) TERRITORIO - TRASPORTI - MOBILITÀ
• COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA'

Fabio Crimella
Componente Commissione:
• V) CULTURA - ISTRUZIONE - UNIVERSITÀ - FORMAZIONE PROFESSIONALE - SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA - IDENTITA' E TRADIZIONI - BENI CULTURALI

Riccardo Massei
Componente Commissione:
• V) CULTURA - ISTRUZIONE - UNIVERSITÀ - FORMAZIONE PROFESSIONALE - SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA - IDENTITA' E TRADIZIONI - BENI CULTURALI
• VI) LAVORI PUBBLICI - PROTEZIONE CIVILE - DEMANIO E PATRIMONIO – SICUREZZA

Ugo Panzeri
Componente Commissione:
• II) AFFARI ISTITUZIONALI - SOCIETÀ PARTECIPATE - BILANCIO - PERSONALE
• V) CULTURA - ISTRUZIONE - UNIVERSITÀ - FORMAZIONE PROFESSIONALE - SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA - IDENTITA' E TRADIZIONI - BENI CULTURALI

Maurilio Viganò
Componente Commissione:
• VI) LAVORI PUBBLICI - PROTEZIONE CIVILE - DEMANIO E PATRIMONIO – SICUREZZA

foto: http://www.merateonline.it/